La nostra storia
Agriverde, la cooperativa
Agriverde e San Camillo

Nel 1978 con la Legge Basaglia le persone escono dai manicomi. Su richiesta dei Servizi Sociali e Psichiatrici dell’ex USL 22 di Bologna, nasce AGRIVERDE che si costituisce COOPERATIVA AGRICOLA nel giugno 1986.

L’idea è quella di integrare le persone nella società all’interno del distretto di appartenenza. Il personale assunto aveva competenze non solo in ambito agricolo ma anche assistenziale ed ha partecipato a formazioni per accompagnare le persone con disagio nel mondo del lavoro oltre che alle formazioni inerenti il giardinaggio.

Questo progetto è nato con caratteristiche peculiari: non dovevano esserci impiegati pubblici né sanitari.

Già dalla costituzione, Agriverde è stata quindi concepita come un’entità autonoma dai Servizi dell’AUSL, pur mantenendo rapporti di stretta collaborazione. Ciò ha consentito, tra l’altro, lo sviluppo di una propria politica imprenditoriale e ha permesso che non si innescassero meccanismi di dipendenza economica ed organizzativa dal Servizio Pubblico.

Si parte da un ambiente di tipo lavorativo, che dà un’appartenenza
e fa acquisire delle competenze.

 

Ma perché proprio giardinaggio e agricoltura biologica?

Per la spiccata “valenza riabilitativa e formativa” di tali settori che si sono rivelati gli strumenti più idonei per la realizzazione degli scopi sociali: promozione umana, sociale ed economica di persone in condizioni di disabilità o di svantaggio.

L’Agricoltura inoltre ha un Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) flessibile e permette di venire incontro a persone che per motivi di salute non sono in grado di garantire una continuità lavorativa.

Inoltre il territorio offre un’ampia possibilità di lavoro legato al giardinaggio che permette alla Cooperativa di creare posti per persone con disagio psichico.

La mission di Agriverde è dagli albori creare opportunità di lavoro per persone con disagio psichico.

Inizialmente Agriverde era unicamente di tipo produttivo. Gli stipendi erano pagati solo dai contratti di giardinaggio con clienti privati o pubblici. L’idea era una Cooperativa che fosse capace di essere autonoma economicamente. I numeri però crescevano e così anche la complessità.

Con il passare del tempo si è arrivati alla conclusione che l’obiettivo di molte persone non era avere un contratto di lavoro, bensì ciò che l’ambiente lavorativo promuoveva: socializzazione, senso di utilità, la possibilità di essere all’interno di un ambiente socio-lavorativo.
Si capì che la Cooperativa doveva strutturarsi in due gruppi diversi, perché c’erano pazienti con necessità diverse. Si sono quindi creati due gruppi:

Tipo B

Il 28 GENNAIO 1994, Agriverde è diventata COOPERATIVA SOCIALE DI TIPO B.

La normativa relativa alle cooperative di tipo B è regolamentata dalla legge n. 381/1991. Questa tipologia di forma giuridica appartiene alla categoria delle cooperative sociali, che possono svolgere diverse attività individuate dalla legge avvalendosi della prestazione lavorativa di persone svantaggiate al fine di inserirle nel mondo del lavoro. Il concetto di persona svantaggiata è regolamentato dall’art.4 L. 381/1991. In base a tale disposizione i soggetti che rientrano in questa categoria sono:

  • soggetti invalidi, fisici, psichici o sensoriali con riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%;
  • ex degenti di ospedali psichiatrici;
  • soggetti in trattamento psichiatrico;
  • tossicodipendenti;
  • alcolisti;
  • minori in età lavorativa in situazione di difficoltà familiare;
  • condannati ammessi a misure alternative alla detenzione;
  • soggetti eventualmente individuati con apposito decreto del presidente del consiglio dei Ministri.

Le persone svantaggiate devono costituire almeno il 30% dei lavoratori della cooperativa e, compatibilmente con il loro stato soggettivo, devono essere soci della cooperativa stessa, altrimenti l’impresa viene cancellata dall’Albo delle cooperative e perde gli sgravi di natura fiscale e contributiva di cui può beneficiare.

TIPO A

Persone che sono inserite in un percorso terapeutico-riabilitativo.
I nostri principali interlocutori sono il Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche (Dsm-Dp) e uffici disabili adulti dei distretti di San Lazzaro, Bologna e Pianura Est.

Le persone vengono inserite attraverso un tirocinio inclusivo/formativo accompagnato da un Progetto Terapeutico Riabilitativo Personalizzato in Budget Di Salute, oppure attraverso il contratto da Ente Gestore Centro Socio Occupazionale Sn Camillo.

La cogestione e coprogettazione con il Dsm-Dp comprende un lavoro di collaborazione che si sta specializzando con:

  • Neuro psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (comprendendo le scuole di riferimento in percorsi di transizione all’età adulta);
  •  Rems di bologna (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza).

Gli obiettivi possono attingere a varie dimensioni:

  • dimensione delle competenze specifiche all’ambito del vivaismo, giardinaggio e agricoltura
  • dimensione delle competenze relazionali legate al contesto socio lavorativo
  • dimensione delle capacità di autonomia personale e professionale

IL 21 DICEMBRE 2001, L’ASSEMBLEA STRAORDINARIA, HA MODIFICATO LO STATUTO SOCIALE, TRASFORMANDO LA COOPERATIVA IN TIPO B+A

promozione umana, sociale ed economica di persone

ottimizzazione qualitativa dei servizi

specializzazione professionale degli operatori

intervento educativo e riabilitativo

inserimento lavorativo per persone in situazione di svantaggio

l'agricoltura in armonia con la natura

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