Libereso, che significa libertà in esperanto, la lingua inventata che unisce tutti i popoli.
Così si chiamava Libereso Guglielmi, figura leggendaria del giardinaggio italiano, che è stato per dieci anni il giardiniere di Calvino.
Il padre di Italo, agronomo di fama internazionale, avrebbe voluto che il figlio seguisse le sue orme.
Italo non lo fece. Oserei dire per fortuna.
Incontrò il Libereso quindicenne, che, tramite una borsa di studio iniziò a lavorare nella stazione sperimentale di floricoltura da lui diretta e poi nella villa dei Calvino a San Remo, quella villa da cui Italo prese spunto come ambientazione per tutti i suoi racconti.
Libereso è stato giardiniere, floricoltore, disegnatore, scrittore.
Aveva la memoria più vasta che si possa immaginare.
Quando Alberto Boggero lo conobbe aveva oltre ottant’anni, gli chiese informazioni su svariate piante e lui appena arrivato a casa se le ricordò una per una e ne fece dei bozzetti, che sono ancora sul frigo di Alberto.
Proprio lui è venuto a trovarci nel nostro orto nell’estate del 2007.
Alberto scrisse di quella giornata e potete leggerlo qui: http://www.ortidipace.org/?p=171