Un percorso riabilitativo di floricoltura secondo le buone pratiche dello Slow Flowers, un fiore etico a kilometro zero, autoctono, nel rispetto della stagionalità e senza l’uso di prodotti chimici.
Il progetto incrocia in modo sinergico tre buone pratiche: la floricoltura come percorso riabilitativo, la tutela della biodiversità e la divulgazione della filosofia slow flower.
Agriverde con questo progetto si pone l’obiettivo di coinvolgere e formare i propri utenti in una attività particolarmente efficace per il loro benessere psico-fisico e a valenza altamente terapeutica.
Il progetto si avvale della preziosa collaborazione dell’agronoma Valentina Giardini di Val dei Fiori, azienda agricola che si basa sul principio ‘Slow Flower’ di produzione compatibile, pioniera nella nostra zona, che si occupa oltre alla produzione di fiori anche dell’educazione delle persone ad un prodotto diverso, meno standardizzato ma più durevole perché non condizionato e legato all’alternanza stagionale.
Lo scopo del progetto è, oltre che formativo, riabilitativo e socializzante per utenti con disabilità fisica o psichica, anche divulgativo. Oltre a seguire le pratiche agronomiche tradizionali di coltivazione, raccolta e lavorazione del fiore reciso, sarà possibile infatti avviare attività divulgative e di pratica colturale a km 0 e bio sui fiori dimenticati e sul recupero della cultura contadina autoctona, nel rispetto della stagionalità, senza prodotti chimici. Inoltre saranno promosse buone pratiche che favoriscono la biodiversità e gli insetti impollinatori.
“Curare la natura per curare sé stessi”
Con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
